Articolo inviato dal Prof. Ignazio Antonacci – www.runningzen.it
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Chiunque pratichi dello sport, e soprattutto chi si dedica alla
CORSA sa dell'importanza che riveste un buon assetto posturale.
L'uomo si distingue da tutti gli altri mammiferi in quanto ha
assunto la posizione eretta. L'ortostasi, caratteristica precipua
dell'essere umano, è garantita da un fine controllo di tutto il
corpo umano che rende possibile non solo la posizione eretta ma il
suo mantenimento nelle svariate condizioni ambientali.
I fattori determinanti la postura del soggetto,
quali i sistemi: vestibolare e uditivo, visivo ed oculomotorio,
stomatognatico, podalico e tutta la propriocezione del corpo,
possono nel loro funzionamento creare dei disturbi più o meno
manifesti che con lo studio della postura possono essere messi alla
luce e quindi passibili di adeguato trattamento.
In questi giorni ho avuto modo di avere un'esperienza diretta
sull'importanza della postura e degli equilibri corporei del nostro
organismo. Da tempo accuso un dolore e infiammazione dei muscoli
tibiali anteriori di entrambi gli arti sia durante la Corsa e sia
nella vita di relazione. Un amico posturologo ed ortopedico mi ha
fatto eseguire un esame Baropodometrico e Stabilometrico -
Posturale, sia statico che dinamico (durante la corsa). Abbiamo
constatato che il mio appoggio, sia durante la normale
deambulazione che durante la corsa, è prevalentemente sulla parte
esterna del piede con carico maggiore sulle strutture
muscolo-tendinee laterali. Questo porta ad un continuo ed eccessivo
lavoro dei muscoli tibiali-anteriori della gamba, con conseguente
infiammazione e dolore.
Lo studio della postura e la sua ottimizzazione può contribuire
all'aumento delle performance di un atleta, ma
anche alla prevenzione degli infortuni, perché uno
schema non fisiologico oltre che essere dispendioso non è
confortevole.
Durante la CORSA le sollecitazioni maggiori vanno a proiettarsi
sulle strutture dei piedi, sia in fase di carico che di spinta. Il
piede è un capolavoro unico d'architettura, o meglio di
biomeccanica, e si pensa che con le sue 26 ossa, 33 articolazioni,
114 legamenti, 20 muscoli e 250.000 ghiandole sudorifere presieda
alla stabilizzazione della stazione eretta, alla propulsione ed al
movimento, all'adattamento della marcia sul terreno e alla
coordinazione della postura; ed è proprio quando vi sono
alterazioni posturali che emergono disordini che potremo definire
da sovraccarico.
Per meglio capire l'importanza di una corretta "postura" esaminiamo
la struttura del piede, esso si divide in 3
parti:
- Avampiede - formato dalle dita e dai metatarsi;
- Mesopiede - formato dalle ossa che si trovano in mezzo al piede;
- Retropiede - la parte terminale, di cui il calcagno è il pilastro.
I piedi sono costituiti inoltre da un arco longitudinale e da
uno traverso che consentono un efficace scarico del peso. Il piede
è collegato alla gamba dai legamenti che congiungono la caviglia
alle ossa lunghe e dal tendine d'Achille che risale la parte
posteriore della gamba, in modo da legare i muscoli del polpaccio
al calcagno. Mentre ci muoviamo, dalle dita al polpaccio si mette
in azione una fitta rete di muscoli, ossa ed altri tessuti e, per
accorgerci del loro funzionamento basta voltare le dita dei piedi
verso l'interno. Ecco perché un appoggio scorretto
si ripercuote non solo sul piede, ma anche sul ginocchio e sulla
colonna vertebrale, determinando delle tensioni che possono essere
causa di dolori quali cefalea, sciatalgia, mal di schiena e dolore
alle gambe, ed è per questo motivo che si dà grande importanza alla
postura.
Per un'approfondita valutazione della postura,
oggi, ci si avvale di raffinati e sofisticati sistemi
dell'informatica, come:
- l'esame baropodometrico (lo studio della marcia);
- l'esame stabilometrico (rilievo delle condizioni d'equilibrio);
- l'esame posturografico che evidenzia la funzionalità articolare, l'efficacia neuromuscolare e permette di quantificare la patologia da sovraccarico dei piedi e soprattutto permette di fornire dati utili alla formazione di plantari personalizzati. Il Plantare è il supporto migliore per prevenire e correggere determinate patologie che alterano la postura.
In conclusione si può affermare che un corretto approccio posturale è importante sia per vivere in equilibrio con l'ambiente che ci circonda, ma anche e soprattutto per lo sportivo che voglia ottimizzare le proprie performance o anche nei trattamenti riabilitativi successivi ad infortuni più o meno gravi.