Articolo inviato dal Prof. Ignazio Antonacci – www.runningzen.it
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Molte volte mi sono trovato a parlare con podisti o praticanti
attività di Fitness in genere, e mi hanno raccontato di aver
acquistato il cardiofrequenzimetro, ma di non utilizzarlo
regolarmente e al meglio. C'è chi non sa come utilizzarlo
non avendo parametri di riferimento (FCmax, e Range di FC
allenanti) e chi convinto che sia uno strumento che
condizioni il naturale svolgimento degli
allenamenti. Personalmente lo ritengo uno strumento
fondamentale, in quanto, è ottimo per controllare la risposta
dell'organismo ad uno specifico stimolo allenante, specialmente per
quei podisti che non dispongono di una buona sensibilità nel dosare
lo sforzo, l'impegno fisico e a riconoscere le andature di corsa.
Con il cardiofrequenzimetro si può monitorare l'impegno da tenere
sia negli allenamenti sia nelle gare. Inoltre è di vitale
importanza per i "neofiti" che iniziano a correre, i cosiddetti
"podisti fai dai te", i quali non vengono seguiti da un Personal
Trainer e hanno necessità di avere sotto massimo controllo
l'intensità di allenamento.
Vediamo alcuni parametri utili al corretto utilizzo del
CardioFrequenzimetro:
- FREQUENZA CARDIACA BASALE (RHR = Resting Heart Rate) indica il numero di battiti cardiaci al minuto a riposo. E' un buon indicatore di forma fisica. Tanto più si è in buona forma, tanto minore è lo sforzo che il cuore deve compiere per pompare il sangue attraverso l'apparato cardiocircolatorio, e quindi tanto minore è il numero di battiti al minuto (frequenza) di cui il cuore necessita.
- FREQUENZA CARDIACA MASSIMA (MHR = Maximum Heart Rate) è il massimo numero di battiti che il cuore può sostenere al minuto. Questo numero fornisce una base sulla quale calcolare le fasce di allenamento cardiaco espresse in termini di percentuale della massima frequenza cardiaca. E' possibile calcolare la frequenza cardiaca massima (FC max) mediante una semplice formula, basta sottrarre ad un numero fisso (220 uomini e 226 per le donne) l'età espressa in anni. Quindi per un individuo di 30 anni avremmo MHR=190 per gli uomini e MHR=196 per le donne.
Partendo dall'MHR teorico individuale è quindi possibile calcolare i limiti di MHR per un allenamento efficace. Tali limiti variano in funzione dell'obiettivo individuale. Quindi indicativamente possiamo considerare 4 fasce di allenamento differenziate:
FASCIA | LIMITI MHR | OBIETTIVO |
---|---|---|
1 | 60⁄70% MHR | Attività Moderata |
2 | 70⁄80% MHR | Attività Aerobica/Dimagrimento |
3 | 80⁄90% MHR | Attività alla Soglia Anaerobica |
4 | 90⁄100% MHR | Attività Massima |
Queste considerazioni sono da prendere con la giusta
"flessibilità". Infatti i valori sopra elencati sono "valori
generici", o meglio "teorici", mentre nella pratica e soprattutto
con gli sportivi, podisti amatori o praticanti di Fitness in
genere, che svolgono attività sportiva frequentemente anche 5/6
volte a settimane le cose cambiano.
Se corriamo (o pratichiamo sport aerobico in genere) dalle 3/4
volte a settimana, potremmo far riferimento al METODO DI KARVONEN,
che prende il nome dall'omonimo fisiologo finlandese. Partendo
dalla considerazione che la frequenza cardiaca (FC) a riposo
differisce da individuo a individuo, Karvonen, introduce il
concetto di Riserva Cardiaca, che rappresenta la massima FC
individuale meno il valore della FC a riposo, in sostituzione
dell'MHR. Perciò per individuare la FC ideale per il nostro
allenamento, dovremmo partire dalla nostra Riserva Cardiaca.
Quindi, il nostro neofita maschio di 30 anni con una FC a riposo di
70 bpm avrà una riserva cardiaca 220 - 30 (età) – 70 (FC a riposo)
= 120 bpm . Partendo dalla Riserva Cardiaca (120 bpm) calcoleremo
le percentuali entro cui svolgere il nostro allenamento, alle quali
andremo a sommare la nostra FC a riposo. Vedi la seguente
tabella:
Tipologia | sesso/età | FC riposo | FC di riserva | % FC | Valori + FC riposo | Limiti FC |
---|---|---|---|---|---|---|
Neofita | u/30 | 70 bpm | 220-30-70 = 120 bpm | 60% di 120 | 72 bpm + 70 bpm | 142 bpm (60%) |
Se mettiamo a confronto il calcolo delle percentuali di FC allenanti, eseguito mediante la "formula FCmax teorica" (220 - età) ed il "Metodo di KARVONEN" (220 - età – FC riposo), notiamo dalla tabella seguente che il Metodo di Karvonen stabilisce una più alta soglia cardiaca all'interno delle zone di allenamento.
Metodo | Tipologia | sesso/età | FC riposo | % FC | Limiti FC |
---|---|---|---|---|---|
MHR | Neofita | u/30 | 70 bpm | 60% | 114 bpm |
Karvonen | Neofita | u/30 | 70 bpm | 60% | 142 bpm |
Da questi esempi, capite benissimo che il soggetto "neofita"
troverà giovamento nell'allenarsi ai range di FC proposti mediante
la "Formula FCmax teorica", mentre risulterà inefficace o quasi per
chi è un "podista", assiduo frequentatore della "strada", al quale
andrebbe proposto un allenamento, tenendo presente i Range di FC
calcolati mediante il "Metodo KARVONEN".
Per i podisti che hanno obiettivi ambiziosi, o che comunque
vogliano prepararsi "scientificamente e scrupolosamente" a una
gara, è opportuno utilizzare il TEST CONCONI, il quale oltre a
valutare la Soglia Anaerobica e la Velocità alla soglia, dà
indicazioni più realistiche su quelle che sono FC allenanti per i
diversi tipi di Corsa. Infatti, considerando la mia FCmax teorica :
220 – età (34) = 186 bpm FCmax, i miei range di allenamento
sarebbero i seguenti:
65% | 70% | 75% | 80% | 85% |
---|---|---|---|---|
120bpm | 130bpm | 140bpm | 149bpm | 158bpm |
Con questi range non potrei ne allenarmi ne prendere parte alla
Maratona. Infatti la mia FCmedia durante il riscaldamento è di
140/150bpm (75/ 80% della FCmax teorica) e la FCmedia durante una
mia Maratona (42,195 Km) è di 170/175bpm (95% della Fcmax
teorica).
Quindi il CardioFrequenzimetro è utile ma occorre conoscere le
reali percentuali della propria FC allenante. All'inizio è
possibile utilizzare quella "teorica" ma man mano che l'organismo
si adatta allo stimolo allenante occorrono delle stime più precise
come quelle offerte dal TEST CONCONI.
I cardiofrequenzimetri fanno spesso riferimento a dei valori di FC
calcolati in modo empirico (ad esempio la Formula 220 - età) e
questo porta numerosi podisti a pensare che si tratti uno strumento
inadeguato per monitorare l'allenamento. Calcolando le proprie FC
di allenamento in maniera più precisa è possibile utilizzare il
cardiofrequenzimetro in maniera efficace per migliorare e
monitorare i vostri allenamenti e gare.
Attraverso il cardiofrequenzimentro è possibile rilevare la propria
FC, capire se ci si trova in una condizione "Aerobica" (presenza di
ossigeno) o "Anaerobica" (in debito di ossigeno).
Le informazioni fornite dal cardiofrequenzimetro vanno comunque
mediate dalle proprie senzazioni di corsa. Queste ultime potrebbero
comunque risultare alterate da fattori esterni come la temperatura,
l'umidità, la pendenza della strada, l'incitamento della folla
durante le gare, ecc. Pertanto il cardiofrequenzimetro può aiutare
a formare la propria sensibilità alla corsa fornendo delle
informazioni oggettive da associare alle nostre sensazioni.
Riepilogando, il CardioFrequenzimentro è utile per:
- Monitorare la FC durante gli allenamenti e gare;
- Distribuire lo sforzo durante allenamenti e gare;
- Mirare la seduta d'allenamento al vero obiettivo da raggiungere (esempio, se devo svolgere una CORSA LUNGA LENTA con una FC di 150 bpm , non posso correre mantenendo una FC di 170 bpm, l'obiettivo è completamente differente);
- Verificare i miglioramenti ottenuti dopo un periodo di preparazione;
- Verificare se mi trovo in uno stato di "Super Allenamento";
- Costruire un "Diario di allenamento". I Cardiofrequenzimetri professionali permettono di scaricare i dati su un computer per una successiva elaborazione o archiviazione.
I vantaggi nel'uso del cardiofrequenzimentro sono molteplici. In commercio ne esistono diversi modelli con diverse funzionalità e fasce di prezzo, la scelta del modello dipende dalle vostre esigenze. In ogni caso si tratta di un investimento per la proria Salute e Performance.
Buona corsa!